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Audace, Bonelli, Corrado Mastantuono, Deadwood Dick, Edicola, Joe R. Lansdale, Michele Masiero, Tex
Stai a vedere che quando hanno progettato “Deadwood Dick” l’hanno fatto pensando a me. Ovvio, mica pretendo veramente che il direttore editoriale della Bonelli e uno dei migliori disegnatori viventi abbiano avuto un occhio di riguardo proprio nei miei confronti, però penso di essere il loro tipo di lettore ideale.
Sono convinto di questa affermazione perché non sono mai stato un fan di Tex, e anzi l’idea che ho sempre avuto di lui è quella di un personaggio tutto d’un pezzo, un tipo un po’ paternalistico e immune alle tentazioni della carne, incapace di proferire veri improperi e privo di qualunque dubbio esistenziale. Preciso che questa è solo l’idea che ho io del personaggio, che potrebbe quindi non corrispondere a quello che Tex è veramente (ma una volta che avrò letto il saggio della foto saprò tutto).
Il personaggio principale di “Deadwood Dick”, invece, oltre ad essere il primo protagonista nero di una serie bonelliana (vivaddio!), non ha nessuna delle caratteristiche di Aquila della Notte, e anzi potrebbe essere etichettato come una specie di anti-Tex. Intanto è solo un povero cristo in fuga dall’odio razziale, senza alcuna apparente inclinazione eroica, poi si esprime con un linguaggio crudo e nel suo mondo non c’è alcun timore di fare i conti con i bisogni corporali e gli appetiti sessuali. È anche un uomo tormentato dai sensi di colpa, che viene a patti con il suo opportunismo recitando dialoghi spassosi e finendo per ritrovarsi in situazioni pericolose ma perlopiù grottesche.
Se Michele Masiero, curatore della miniserie e autore della sceneggiatura, avesse voluto stuzzicare anche i vecchi lettori della linea Vertigo, avrebbe fatto centro, perché io sono fra quelli e ci ho ritrovato un po’ di “Preacher” e di altre belle cose. Di sicuro ha azzeccato il disegnatore: Corrado Mastantuono, da sempre a suo agio anche con stili caricaturali e disneyani, fornisce l’ennesima prova di bravura, alternando ampie pennellate nere a disegni realizzati con un segno sottile e ricchi di dettagli. Mastantuono dà il meglio con i volti dei personaggi, sempre vivi ed espressivi, ma se la cava magnificamente anche nelle scene d’azione, e sono davvero pochi quelli in grado di fare entrambe le cose a questi livelli pazzeschi. Sono disegni “sensoriali”, perché non è difficile immaginare gli odori, i sapori e persino le percezioni tattili evocate dalle vignette.
Forse “Deadwood Dick” non sarà un fumetto rivoluzionario, però è un altro tentativo riuscito di allontanarsi dai canoni narrativi bonelliani classici, sempre mantenendo un alto livello qualitativo.
Alessio Bilotta
Note:
L’etichetta “Audace” lanciata da Sergio Bonelli Editore è una linea di albi e libri a fumetti dai contenuti più adulti o, come recita l’avvertenza sotto al logo, “espliciti”. La miniserie “Deadwood Dick”, della quale è in edicola il numero 1 (64 pagg. in b/n, prezzo di copertina 3,50€), è ispirata ad alcuni racconti dello scrittore texano Joe R. Lansdale ed è il primo albo da edicola ad uscire sotto la nuova etichetta.